Bevi l’acqua del rubinetto? Ecco perché dovresti sempre farla decantare prima di usarla

L’acqua del rubinetto è una risorsa fondamentale, comoda ed economica, ma suscita spesso qualche legittima perplessità in merito a sapore, odore e salubrità. Se da un lato gli acquedotti garantiscono il rispetto dei parametri previsti dalla legge, è altrettanto vero che una semplice e antica abitudine come la decantazione può offrire vantaggi pratici e sensoriali non trascurabili nell’utilizzo quotidiano dell’acqua domestica, sia che venga bevuta, sia che venga impiegata per cucinare o per l’irrigazione delle piante.

Cos’è la decantazione e come si effettua

Il processo di decantazione consiste nel lasciare riposare l’acqua in un recipiente per un periodo di tempo—tipicamente tra le 6 e le 8 ore—facendo sì che eventuali impurità solide presenti si depositino sul fondo. In seguito, l’acqua può essere versata delicatamente in un altro recipiente, così da separarla dai sedimenti. Questa pratica semplice ed economica consente di ottenere un liquido più limpido e spesso dal sapore migliore rispetto a quello appena uscito dal rubinetto, soprattutto in zone dove la qualità organolettica dell’acqua non è eccellente.
È importante non agitare l’acqua mentre la si versa, per evitare che le particelle depositate risalgano e vengano ingerite o utilizzate nelle preparazioni alimentari. La decantazione non sostituisce i processi di purificazione industriale e non rende l’acqua sterile, ma può rappresentare un valido complemento per migliorare l’esperienza d’uso.

Perché far decantare l’acqua del rubinetto?

Le ragioni principali per cui la decantazione dell’acqua di rubinetto è consigliata si possono riassumere in alcuni punti fondamentali:

  • Evaporazione del cloro: Il cloro viene spesso usato negli acquedotti per garantire la sicurezza microbiologica fino al rubinetto di casa. Lasciare l’acqua a riposo ne favorisce l’evaporazione, migliorando il sapore ed eliminando l’odore tipico dell’acqua trattata.
  • Deposizione delle impurità solide: Polveri, micro-residui o minuscoli frammenti dispersi in sospensione tendono a depositarsi sul fondo durante la pausa, permettendo di ottenere un’acqua più limpida all’atto del travaso.
  • Riduzione sensoriale di sgradevoli sapori e odori: Il riposo in contenitore aperto (ma non scoperto) aiuta anche a dissipare eventuali puzze residuate dai materiali delle tubature, migliorando ulteriormente l’esperienza gustativa.
  • Minore dose di metalli pesanti per piante e orti: Soprattutto per chi usa l’acqua del rubinetto per irrigare, la decantazione può aiutare a separare parzialmente eventuali metalli pesanti che, precipitando sul fondo, restano in parte esclusi dall’acqua prelevata in superficie.

Inoltre, la temperatura della stanza gioca un ruolo accessorio ma non banale: lasciare l’acqua a temperatura ambiente non solo aiuta l’evaporazione del cloro, ma evita anche shock termici a piante e preparazioni culinarie.

Limiti della decantazione: cosa non fa

Nonostante i vantaggi, è importante conoscere i limiti della decantazione:

  • I sali minerali non si eliminano: Sostanze come calcio, magnesio e altri minerali disciolti nell’acqua (responsabili della cosiddetta “durezza”) non precipitano col semplice riposo. Se la vostra zona è caratterizzata da acqua molto dura, la decantazione non potrà risolvere il problema delle incrostazioni o di certi sapori.
  • Non elimina sostanze chimiche persistenti: I cloruri, nitrati, solventi organici e altri contaminanti di origine industriale non sono rimossi con questo metodo. Per la loro eliminazione sono necessari filtrazioni avanzate o impianti specifici, come quelli a osmosi inversa.
  • Non sterilizza l’acqua: La decantazione non ha effetti di tipo battericida, quindi non deve essere considerata una pratica di sicurezza in caso di sospetto inquinamento microbiologico. L’acqua proveniente da fonti non controllate richiede sempre trattamenti di potabilizzazione più complessi.

Per gli appassionati di acquariologia o chi desidera la massima tranquillità per il consumo umano, dispositivi come i biocondizionatori possono essere impiegati parallelamente per neutralizzare i metalli pesanti e garantire una maggiore sicurezza.

Decantazione: consigli, alternative e migliori pratiche

Per chi desidera rendere il rito della decantazione un’abitudine efficace e facile, possono essere utili alcuni accorgimenti:

  • Utilizzare contenitori in vetro o in materiali atossici, preferibilmente con apertura larga per favorire lo scambio d’aria e l’evaporazione del cloro.
  • Non riempire eccessivamente il contenitore, per evitare difficoltà nella separazione dell’acqua dalla parte più sedimentata.
  • Coprire parzialmente il recipiente per impedire contaminazioni accidentali senza però ostacolare la dissipazione dei composti volatili.
  • Se si utilizza l’acqua per le piante, lasciare riposare per almeno 24 ore; per uso alimentare, bastano in genere 6-8 ore.

Tuttavia, va ricordato che in caso di acque molto dure o fortemente clorate, questa tecnica può migliorare solo parzialmente la situazione. Se siete particolarmente sensibili ai sapori, o in presenza di bambini o persone fragili, si può optare per l’installazione di un depuratore domestico, con tecnologie di filtrazione ad hoc come il carbone attivo e, nei casi più sofisticati, l’osmosi inversa.

Altra alternativa valida può essere l’uso di acqua piovana raccolta e filtrata (quando le condizioni ambientali e le regolamentazioni locali lo permettano), in particolare per l’irrigazione, in quanto priva di sale disciolti e generalmente meno calcarea rispetto all’acqua di acquedotto.

Da non trascurare, infine, anche la modalità di bollitura dell’acqua: se aiuta a eliminare i batteri, non rimuove i residui chimici, anzi spesso li concentra, rendendo quindi questa pratica utile solo per ragioni microbiologiche e non come reale alternativa alla decantazione per problemi di cloro, sapore o durezza.

La decantazione, in conclusione, rappresenta una pratica a costo zero che può migliorare il profilo dell’acqua domestica, offrendo un’esperienza di consumo più gradevole e riducendo l’impatto di alcuni residui indesiderati. Integrarla nella routine quotidiana è semplice: basta un po’ di tempo e una buona organizzazione, con risultati spesso immediati e percepibili tanto in cucina quanto nel benessere delle vostre piante e nella preparazione di tè e bevande fredde.

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